Profilo dei truffatori assicurativi

I truffatori assicurativi si distinguono in tre categorie: truffatori occasionali, truffatori abituali, truffatori organizzati.

Si differenziano in base alle motivazioni di fondo, allo scopo perseguito, alla propensione al reato, alle effettive capacità, all’esperienza maturata e alla presenza di una struttura organizzata.

IL TRUFFATORE OCCASIONALE

Il truffatore occasionale è una persona comune che cerca di sfruttare un sinistro davvero accaduto per massimizzare i guadagni. Subire un danno accidentale, come un evento atmosferico, un atto vandalico, è uno spiacevole inconveniente che comporta un dispendio di soldi, tempo ed energie. Questo però è un contrattempo che può trasformarsi in una favolosa occasione di profitto. Basta aumentare volontariamente il valore del danno materiale, raccogliere preventivi maggiorati, produrre fatture false emesse da società non più attive ma che hanno conservato timbri e recapiti fiscali.

Il truffatore occasionale è una persona poco propensa ad incorrere in reati e, solitamente, agisce da solo, senza complici se non quella interessata di artigiani, carrozzieri e professionisti, con l’unico scopo di approfittare reciprocamente dell’occasione per massimizzare i rispettivi profitti. Raramente pensa di replicare un falso sinistro nel breve periodo, perché lo esporrebbe ad un alto rischio che non vuole correre o che non può accettare a causa della sua posizione sociale. Per un azzardato tentativo fraudolento non può perdere la stima dei suoi vicini di casa, dei parenti, dei colleghi. Nessuna ombra deve intaccare la fiducia delle banche e delle finanziarie ma, soprattutto, non deve subire delle ripercussioni civili e penali che potrebbero abbattersi sull’onore e la rispettabilità sociale.

Per questo motivo, chi commette piccole frodi assicurative preferisce chiamarle accorgimenti, stratagemmi. Soluzioni indispensabili per non soccombere difronte alle assicurazioni che, per il comune dire, tendono a non pagare mai, oppure a concedere sempre somme inferiori a quelle attese dal danneggiato.

Più che truffatori si sentono delle persone scaltre, furbe. I truffatori più irreprensibili preferiscono non inventare dal nulla un sinistro, bensì, si limitano a mettere in atto esclusivamente frodi documentali, formalmente regolari e tecnicamente pulite.

Come in ogni struttura sociale però, le divisioni non sono mai cosi nette e, anche all’interno della categoria dei truffatori occasionali, ci possono essere posizioni più sfumate con apprezzabili differenze. Una categoria cosi vasta può contenere, infatti, sia individui che, come abbiamo visto, desiderano solo sfruttare l’occasione per massimizzare la liquidazione, sia soggetti più decisi, da trovarsi quasi sulla linea di confine dei truffatori abituali. La maggior parte di questi sono rappresentati dai finti trasportati che sfruttano un evento che non li ha coinvolti personalmente, inserendosi surrettiziamente all’interno di un sinistro capitato ad altri, per ottenere un risarcimento per lesioni (non) subite. Non hanno problemi a fornire una descrizione diversa dalla realtà, rischiando di essere contraddetti dall’assicurato e dal conducente del veicolo responsabile. Si assumono una quota di rischio superiore a chi tenta semplicemente di esagerare il danno realmente subito. Anche in questo caso,però,non siamo in presenza di una serialità, caratterizzata da una contiguità criminosa che possa allarmare le forze dell’ordine.

IL TRUFFATORE ABITUALE

E’ un professionista con una buona propensione alla frode assicurativa, per il quale rappresenta una fonte di guadagno costante. Sa che può macchiarsi la fedina penale ma è consapevole che le pene, quando i giudici riescono a irrogarle a distanza di molto tempo, sono miti e il più delle volte vengono sospese dalla condizionale. Considerano le assicurazioni come uno sportello Bancomat dal quale attingere periodicamente perché sono truffe abbastanza semplici, con un rischio calcolato e dal riscontro immediato. Sono persone che impegnano tempo, energie e risorse per architettare facili frodi di modesto valore per non attirare l’attenzione delle assicurazioni e delle forze dell’ordine. Si spingono a comprare una vecchia auto incidentata, da rottamare subito dopo aver formulato la richiesta danni. Si procurano falsi certificati medici, quando possono, anche radiografie costruite che evidenziano fratture che in realtà non esistono. Conoscono personalmente ortopedici e centri riabilitativi che possono fornire all’occorrenza fatture, ricevute mediche, protesi o tutori adatti a recitare la parte dell’infortunato. A differenza dei truffatori organizzati, il truffatore abituale si avvale solamente delle competenze di questi professioni, senza mai stringere con loro patti, per non lasciare traccie troppo evidenti.

Il truffatore abituale ci mette la faccia, recita in prima persona il danneggiato, l’infortunato. Come si può notare, è vistosa la differenza col truffatore occasionale perché l’impegno profuso è maggiore e la sua attività è caratterizzata dalla serialità e da una dedizione costante e prolungata nel tempo. Non a caso, negli anni, questi soggetti compaiono spesso all’interno del Casellario Centrale Infortuni. Anche le targhe dei veicoli da loro utilizzati riportano non pochi recedenti sulla scheda del Sic. Questi soggetti sono orgogliosi di riuscire a spillare ancora soldi alle compagnie che oscillano tra liquidare un modesto importo oppure investire ingenti risorse economiche per negare il risarcimento, affrontando anche una causa civile se necessario, sia per intraprendere un’azione penale nel caso ci fosse un reato da perseguire.

IL TRUFFATORE ORGANIZZATO

I truffatori organizzati sono dei professionisti con esperienza, competenza e abilità altamente specializzati e con una forte propensione ai reati che compiono attraverso una struttura predisposta in concorso con altri complici. Solitamente non appaiono, preferiscono muovere i fili del grande inganno restando dietro le quinte.

Quando si scopre una rete di truffatori, i nomi dei mandanti si trovano sempre in un secondo momento ad un livello superiore. I promotori delle truffe assicurative sono soggetto consapevoli di appartenere alla microcriminalità cooperativa. Conoscono i pericoli, ci convivono naturalmente con le condanne, le pene, le sanzioni, le attenuanti concesse da una legge che spesso conoscono meglio dei loro avvocati. I truffatori organizzati si dedicano in maniera quasi preponderante alle frodi assicurative, quello che li identifica è la presenza di una struttura a carattere imprenditoriale, all’interno della quale ognuno ricopre un ruolo preciso e funzionale al corretto compimento del reato. A norma dell’art. 416 del Codice Penale, un’associazione a delinquere può essere composta anche solo da tre individui

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