La criminologia nella storia

L’origine della criminologia e delle sue varie branche è attribuita alla notte dei tempi. Se ci fermiamo un attimo a riflettere, da quando l’uomo si è formato ed ha iniziato a coesistere con i suoi simili sono nati i primi atti criminali (pur essendo in forme primitive ed ovviamente differenti e meno evolutive da quelle odierne).

Infatti, le tecniche criminali si sono evolute ed affinate di pari passo con l’evoluzione dell’uomo e della società.

Ma facciamo un attimo un passo indietro, a quando nella storia Italiana è stato attribuito uno dei primi casi di criminologia in cui il soggetto in questione non solo ha commesso dei delitti, ma è stato possibile risalire ad un “modus operandi” da vero e proprio serial killer (il primo in Italia) ed attribuire, successivamente, i suoi efferati crimini ad un disagio psicologico.

Proprio in questo caso entrò in atto lo studio della scienza criminologica che, con il suo approfondimento, ha permesso di studiare e comprendere le problematiche di tali soggetti e i loro comportamenti.

Il soggetto in questione è Vincenzo Verzeni, meglio noto come “Il Vampiro di Bergamo”, nato a Bottanuco, un piccolo paesino in provincia di Bergamo. Come si può intuire dal soprannome attribuitogli dagli agenti forensi dell’epoca, viene definito “vampiro”, in quanto i suoi crimini prendono spunto dal famoso romanzo horror di Bram Stoker “Dracula”, in quanto dissanguava le sue giovani vittime per nutrirsene e restare giovane ed immortale.

L’inizio del suo disagio viene attribuito alla prima infanzia, alle violenze subite da un padre padrone e delle sue dipendenze dall’alcol che lo portano, data la sua insicurezza, ad avere atteggiamenti violenti con le giovincelle del paese. Inizialmente tenta solo l’approccio sessuale, fino a quando nel 1867 si manifesta per la prima volta in tutta la sua irruenza aggredendo la cugina e mordendole il collo fortunatamente senza ucciderla.

Da questo momento in poi ha iniziato una serie di aggressioni che lo porteranno al suo primo omicidio avvenuto nel 1870. Il suo accanimento verso le vittime, lo smembramento dei corpi ormai inermi ed il loro dissanguamento, suscitano sgomento e panico tra la popolazione. Fortunatamente viene catturato dopo poco dalla polizia e gli omicidi verranno limitati a quattro.

Dopo la cattura viene studiato dal padre della criminologia moderna Cesare Lombroso che, facendone un’attenta analisi, attribuisce la causa dei suoi crimini a gravi forme di cretinismo e necrofilia. Passa così i suoi ultimi anni tra carcere e manicomio.

Si conclude così la prima vicenda associata al primo serial killer Italiano a cui hanno preso parte e studiato i primi criminologi della storia.

Articolo scritto ed ideato dal Team Labruna

 operatore :” Giusy

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