Bullismo e cyberbullismo

Il fenomeno del cyberbullismo è in forte crescita. Non è affatto una buona notizia per i tanti genitori in ansia per i loro figli ma non c’è preoccuparsi.

L’informazione sarà tua alleata perché ti darà gli strumenti per capire quali rischi corrono i tuoi cari e come comportarsi in caso di necessità.

Per l’Agenzia Investigativa Labruna la protezione del nucleo famigliare è un valore e per questo ha deciso di dare delle accurate spiegazioni in merito all’argomento.

Qual’è la differenza tra bullismo e cyberbullismo? Conoscerla ti darà la base per iniziare ad alzare gli scudi.

La definizione di bullismo

Il primo tassello da mettere per comporre il mosaico che mostrerà la differenza tra bullismo e cyberbullismo è capire cos’è il bullismo.

Secondo i sociologi:

” Si tratta di una forma di comportamento sociale molto violento che crea disagi al soggetto che ne è vittima ” 

Tecnicamente si può trattare di violenza:

  • fisica;
  • verbale;
  • psicologica

Queste forme di violenza sono usate principalmente in ambiti di aggregazione sociale come le scuole. Si parte sempre dalla presa in giro e dalla derisione ma si può arrivare a livelli di abusi fisici e danni permanenti.

Le caratteristiche del bullo

Sembra un luogo comune mo non lo è. Le dinamiche scolastiche sono molto lineari e prevedibili. Le caratteristiche del bullo sono stereotipate:

  • è fisicamente prestante;
  • sa usare il corpo per fare del male;
  • agisce durante gli orari scolastici o solitamente nel tragitto casa- scuola;
  • è spalleggiato da una comitiva di coetanei.

Perché esiste il bullismo

L’obiettivo di compiere atti di bullismo è spiegato bene dalla Psicologia Minorile:

” Compiere degli atti di bullismo porta il bullo a rendersi visibile agli occhi di tutti e a commettere forme di sadismo. E a volte a compiere anche atti di vera e propria criminalità minorile. Inoltre il bullo vede concretamente la propria vittima e l’effetto delle proprie azioni usando una fredda consapevolezza. Non si raccapriccia del male che viene fatto al soggetto, ignorando completamente la sua persona”

Ora, per definire la differenza tra bullismo e cyberbullismo, spieghiamo cosa sia il secondo fenomeno.

Cos’è il Cyberbullismo

Secondo gli esperti di Psicologia Comportamentale, questa è la definizione di Cyberbullismo:

Si tratta di un tipo di attacco continuo ed offensivo ai danni di un soggetto attuato mediante gli strumenti della rete. Si tratta sostanzialmente di una versione informatica del bullismo, ossia un genere di violenza e di umiliazione che viene effettuata da giovani ai danni di soggetti terzi che sono vittime bersagliate e derise per colpa di un motivo sociale, fisico o comportamentale”

E’ chiaro che, con l’esplosione del web e dei social, il Cyberbullismo abbia trovato terreno fertile ed ampi margini di crescita. E’ dalla possibilità di condivisione dei contenuti che arriva il public shaming, che è l’umiliazione pubblica di un individuo. Pensa solo a quanto velocemente si possa far girare una fotografia o un video attraverso i gruppi di WhatsApp.

Il Cyberbullo

Ecco perché la figura del cyberbull è difficile da delineare. Potrebbe esserlo chiunque e, in parte anche inconsapevolmente. Basta uno sfottò sfuggito di mano e si apre un baratro. Ancor più se consideri che si tratta spesso di dinamiche che avvengono tra i giovani ed i giovanissimi, soggetti quindi fragili perché ancora col carattere in formazione.

Le caratteristiche del cyberbullo

cyberbulli si muovono nell’ombra, possono restare anonimi. Spesso la vittima è incapace di riconoscerli e di difendersi. I colpi che arrivano dall’oscurità, però, possono essere letali. Sono veri e propri danni all’immagine della vittima.

Le categorie del Cyberbullismo

Il fenomeno è allarmante anche perché è complesso. Noi stiamo semplificando ma ha tantissime sfaccettature. Ecco le principali categorie del Cyberbullismo:

  • Flaming: ( dall’inglese: flame, fiamma) caratterizzato da messaggi online violenti e volgari ai danni del soggetto;
  • molestie: ( harassment) insulti gratuiti ai danni di un soggetto;
  • denigrazione: sparlare per ledere la reputazione altrui;
  • esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online provocando la sua emarginazione volontaria;
  • Cyberstalking: ( Cyber-persecuzione) molestie e denigrazioni ripetute che incutono timore nel soggetto;
  • sostituzione di persona: ( impersonation ) passare per un’altra persona e creare confusione;
  • inganno: ( trickery) ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno e poi pubblicare del materiale che non ci appartiene;
  • doxing: diffusione pubblica di dati personali e sensibili, tramite il web;
  • minacce di morte: la più crudele, perpetrata a danni di soggetti terzi, sempre via web.

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