Balistica

Per Yann Hausner, a secondo del tragitto del proiettile, si deve distinguere:

  • la balistica interna, che descrive i meccanismi dell’accelerazione rotativa del proiettile nella canna di un’arma rigata. E’, quindi, possibile osservare all’esame: il numero di rigature, il loro orientamento, la loro larghezza, come anche le tracce lasciate sul bossolo;
  • la balistica esterna, cioè la traiettoria della pallottola nel momento in cui questa è uscita dalla canna;
  • la balistica terminale, che analizza la decelerazione dell’ogiva fino al punto di impatto e la reazione con il luogo circostante.

Infatti, “perizia balistica” è un’espressione che significa in realtà perizia di armi da fuoco le cui constatazioni sono effettuate da esperti i quali indirizzano la loro ricerca su:

  • l’identificazione dell’arma;
  • l’identificazione delle munizioni;
  • le condizioni di tiro.

    Sull’identificazione dell’arma

Per prima cosa occorre determinare il tipo di arma utilizzata attraverso le ricerche delle caratteristiche dei proiettili sparati e dei bossoli percossi. Si tratta di un’arma a fuoco corto ( revolver, pistola) o a fuoco lungo ( fucile da caccia, carabina)?. In seguito, occorre identificare il calibro, il modello, la marca. L’esame delle differenti marche ( punzoni e numero) dà informazioni sull’origine dell’arma.

L’identificazione necessita da subito di uno sparo di confronto effettuato con l’arma incriminata e con una munizione identica a quella utilizzata per poter evitare la creazione di caratteristiche che potrebbero essere apparentemente rassomiglianti. Il tiro può effettuarsi sia in un pozzo riempito d’acqua, sia in un tunnel di tiro di molti metri di larghezza e contente del cotone cardato.

Sull’identificazione delle munizioni

  • Per il bossolo

L’esame di un bossolo sparato rende ugualmente possibile l’identificazione del tipo, marchio e modello dell’arma. In questo caso, occorre prendere in considerazione i segni di spinta o di strappo lasciati dal percussore, l’eiettore o l’estrattore, la camera e l’otturatore, e , qualche volta, la forma delle tracce lasciate sul fondello.

  • Per la pallottola

E’ necessario porre in evidenza la coincidenza di striature e di microrigature ( numero, orientamento del passo, angolo, larghezza di rigature e inter-rigature).

  • Per la polvere

Esistono più specie di polvere ( polvere nera e polvere da sparo) la cui composizione chimica e la conoscenza microscopica sono importanti per l’identificazione. Nel caso delle cartucce, l’esame della borra può essere determinante.

  • I metodi di laboratorio

I tecnici balistici hanno a loro disposizione dei materiali adatti alla perizia delle munizioni tra le quali si citano:

  • il micrometro specializzato per misurare la larghezza precisa delle rigature e interigature;
  • il microscopio comparatore, preferibilmente video;
  • il microscopio meccanico a scansione, meglio conosciuto sotto il nome di rugosimetro in 3D.

I risultati che si ottengono possono variare secondo i casi:

  • a partire da una pallottola: il tipo, la marca e il calibro dell’arma utilizzata;
  • a partire dal bossolo: il genere, la marca e il calibro probabile dell’arma utilizzata.

Occorre precisare che molte armi di marche differenti possono presentare le stesse caratteristiche generali e ciò non consente che l’eliminazione di alcune armi.

  • a partire da più pallottole: il numero di armi utilizzate.

Qualche volta può esservi stato un mascheramento: sia a livello delle rigature della canna, consentendo di modificare le strie, le quali costituiscono una vera firma dell’arma, sia a livello del percussore, per cambiare le tracce sul bossolo, sia, infine, mescolando canna e colpo di diverse armi.

  • Sulle condizioni di tiro

Questo riguarda in primo luogo il funzionamento dell’arma, principalmente la forza del detonatore, la sua potenza di penetrazione, la velocità dei proiettili misurati nei tempi di passaggio tra due barriere fotoelettriche. Occorre aggiungere la traiettoria che è indicata dai fori di entrata e di uscita e, infine, la distanza di tiro che sarà valutata dall’aspetto del foro di entrata e che consente la sua classificazione in una delle categorie: a canna appoggiata, a bruciapelo, distanza intermedia e tiro distante. I laboratori devono possedere una collezione di armi di tutti i generi come elementi di comparazione, senza contare le munizioni datate di tutte le loro varianti possibili.

  • Sui residui di tiro

Quando vi è un tiro effettuato con un’arma a canna non ermeticamente chiusa, possono depositarsi sulla mano o i vestiti del tiratore o della vittima dei residui di polvere, di innesco. Questi residui presentano una composizione chimica complessa: elementi metallici o anfoterici, piombo, cuoio, bario, antimonio, mercurio, ecc.., che provengono esclusivamente dall’innesco della munizione. La rilevazione di questi elementi metallici si effettua attraverso differenti tecniche analitiche.

“Alain Buquet”

 

 

 

Share this post

Recent Posts

About

About

Pellentesque id velit ut ligula maximus gravida venenatis in turpis. In eu lacinia libero. Aenean nec aliquet dui. Sed tristique convallis sapien, semper porttitor mauris scelerisque et. 

Newsletter

Subscribe for our monthly newsletter to stay updated