Tecniche di pedinamento – 2° parte

 

Nell’ambito delle indagini indirette il pedinamento è uno dei mezzi principali per l’acquisizione delle notizie, sia per gli investigatori privati che per la polizia giudiziaria. Il pedinamento consiste nell’osservazione mobile di una persona e infatti può essere eseguito a piedi, in macchina, in moto, in forma mista.

SCOPI DEL PEDINAMENTO

Il pedinamento viene effettuato per tendere a tre risultati: sicurezza e protezione, informazioni, repressione (quest’ultimo solo per la polizia giudiziaria).Il pedinamento di protezione viene effettuato per proteggere il pedinato, anche a sua insaputa, come nei casi di minacce, tentativi di sequestro, persecuzioni di maniaci.

Il pedinamento informativo tende a scoprire, a riguardo di un’attività cosa avviene e con quali modalità, a riguardo di una persona cosa essa fa, dove va, dove abita, chi incontra, quali veicoli adopera e comunque ad acquisire notizie per:

  • sviluppare e verificare le risultanze investigative acquisite nella fase delle indagini indirette, durante il sopralluogo;
  • rintracciare latitanti, complici, persone in genere, scoprire attività, progettazioni, ecc…

                                                                      PEDINAMENTO IN AUTO

In linea di massima valgono le stesse regole del pedinamento a piedi e, se il pedinatore deve essere in forma, anche il mezzo meccanico deve essere in condizioni di efficienza e con le dotazioni in ordine e con la batteria perfetta.

Quando si tratta di pedinamento in auto è necessario memorizzare la targa del veicolo su cui viaggia il pedinato. La nuova targa dei veicoli italiani è composta da: 2 LETTERE; 3 NUMERI; 2 LETTERE, del tipo AA123BB. Non è sufficiente ricordare soltanto le prime due lettere e le ultime due. Qualsiasi investigatore sa che è facile imbattersi in un veicolo dello stesso modello di quello del pedinato, che presenti una targa simile in cui cambia soltanto un numero.

Durante l’appostamento, prima di iniziare il pedinamento è bene memorizzare qualsiasi particolare presente sul veicolo attenzionato, adesivi, danni alla carrozzeria, eventuali luci di posizione rotte e perfetta colorazione dei numeri di targa. E’ bene ricordare che se la macchina da pedinare tiene una velocità di 130kmh, la macchina che pedina si troverà spesso nella necessità di toccare i 150kmh. Su lunghi percorsi è bene adoperare almeno due macchine che si alterneranno nel ruolo di capofila; se si dispone solo di una macchina è opportuno frapporre una macchina estranea ed usarla come copertura.

Le cose di notte si complicano: a 150 metri di distanza tutte le macchine sembrano uguali perché si vedono solo le luci posteriori, le quali appaiono tutte uguali.

Nei pedinamenti in macchina bisogna prevedere cosa potrà succedere negli incroci in genere e negli incroci semaforizzati in particolare, occorre allora stare attenti ai tempi e serrare anche per impedire che si frappongano o ci si accodi a veicoli lenti. Bisogna evitare di mettersi nella traiettoria del pedinato, ma si deve stare il più a destra possibile per cercare di sfruttare l’angolo morto del retrovisore e la copertura data dal montante destro del lunotto.

Se il pedinato si ferma e sosta in auto, allora conviene superarlo e porsi a conveniente distanza, fingendo di armeggiare nel cofano posteriore o di occuparsi del motore; meglio se tutto questo avviene dopo una curva. Se ci sarà tempo ed occasione, sarà meglio invertire e ritornare alle sue spalle, perché anche lui potrebbe fare la stessa cosa.

Se il pedinato ha il sospetto di essere seguito, potrebbe effettuare due volte lo stesso percorso o entrare in un divieto di accesso, se tutto ciò accade onde evitare di bruciare l’indagine è opportuno sganciare e riprendere il giorno seguente cambiando auto, tenendo ben presente che il pedinato potrebbe effettuare nuovamente le stesse manovre, in quel caso bisogna più veicoli.

Occorre capire qual è il modo di guidare del pedinato e la sua psicologia per non farsi sorprendere: sta sotto, non aziona gli indicatori di svolta, va a scatti, tende a bruciare i semafori. Con il tempo e l’esperienza vi accorgerete che ogni autista ha un modo di guidare.

Evitare di tallonare, di lampeggiare, di azionare dispositivi acustici, di passare da una corsia all’altra, perché sono cose che attraggono l’attenzione. In macchina, per rompere la sagoma del conducente, è bene togliere o mettere il cappello per qualche tratto. In autostrada, all’uscita del casello, arrivate con i soldi preparati e se avete fretta, tralasciate di ritirare il resto; comunque è utile avere il Telepass o almeno la Viacard.

Dott. Massimo Labruna

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